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Nessuno di noi potrà restare qui per sempre. Questo è il motivo per cui, al momento della morte, nessun’altra cosa ci sarà di beneficio fatta eccezione per il Dharma.
Nei primi anni Ottanta a Sêrtar, nella provincia del Sichuan, una piccola assemblea di buddhisti si riuniva attorno a Sua Santità Gigme Phuntsok, un eminente lama tibetano fondatore dell’Accademia di Larung Gar. La piccola assemblea dei primi tempi è oggi un’immensa comunità di migliaia di monaci e laici provenienti dal Tibet e dalla Cina. A Sêrtar, a oltre 4.000 metri di altitudine, una distesa di dimore rosse ospitava nel 2017 fra i 10.000 e i 40.000 residenti.
Ricordare sempre, il libro compilato per ricordare il maestro, racchiude i suoi primi insegnamenti. Sua Santità Gigme Phuntsok racconta le storie dei grandi maestri del passato; insegna la rinuncia, la legge di causa ed effetto e la mente del risveglio; espone la pratica dello Dzogcen, la ‘Grande Perfezione’; spiega le pratiche da compiere al momento della morte.
Il lettore troverà curiosità sulla cultura tibetana e sulle regole monastiche. Scoprirà che i consigli di Sua Santità Gigme Phuntsok sono il prodotto di una profonda esperienza, radicata in un’antica tradizione e negli eventi del mondo moderno.
Sua Santità Gigme Phuntsok (1933-2004) fu un maestro buddhista della tradizione tibetana nota come Nyingma. Riconosciuto in tenera età come tertön, ovvero come l’incarnazione di uno scopritore di testi nascosti, Sua Santità Gigme Phuntsok fu anche un rinomato maestro della dottrina Dzogcen. Dopo la Rivoluzione Culturale (1966-1976) fonda a Sêrtar l’Accademia di Larung Gar, uno dei più grandi insediamenti monastici del mondo il cui impulso è stato fondamentale per la rinascita della religione buddhista in Tibet e in Cina.
Khenpo Sodargye, a cui si deve la compilazione in cinese di Ricordare sempre, è nato nel 1962 nella provincia del Sichuan.Distintosi come istruttore all’Accademia di Sêrtar, tiene lezioni in università e centri di studio a livello internazionale.
Martino Dibeltulo Concu, traduttore dell’opera in lingua italiana, è uno storico del Buddhismo, esperto dei rapporti tra Cina e Tibet. Dal 2015 collabora con il gruppo di traduzione dell’Accademia di Larung Gar.